domenica 20 novembre 2011
Sillogomania#14 - Come in Fight Club 2.0 - Il Vecchio e il mare
Abbiamo estratto i nomignoli dalla boccia dei nomignoli.
Sul mio biglietto c'è scritto Trash, con la penna rossa.
Mi siedo al mio posto e aspetto che tutti facciano lo stesso, poi rompo il ghiaccio:
- Sono Trash, dico!
Ciao Trash. Fanno.
Comincio a parlare del più e del meno, del fatto che credo di aver cominciato ad accumulare roba in modo davvero patologico (si può dire davvero "davvero patologico"?) dal 2001, che da pochi mesi riconosco di avere un problema, ed è già una grande cosa averne preso coscienza.
Annuiscono. Un tizio con gli occhiali e la testa a palla si gira una sigaretta. Lecca la cartina e mentre lo fa incrocia il mio sguardo, pur non essendo un chiaro messaggio erotico, la cosa mi inquieta un po'.
Quando ho finito il mio sterminato elenco di difetti personali, parte un applauso pro forma che sa di plastica.
Si alzano, mostrano il fogliettino al moderatore-giacomo e a noi, e attaccano.
Con le lacrime agli occhi, si torturano le unghie a morsi, si stropicciano le mani, ad uno ad uno sputano fuori storie inverosimili, personalità tanto stravaganti quanto sensibili.
Palahniuk ci farebbe i miliardi, penso.
C'è un tizio che ha violentato una gallina:
-Gli ho rotto l'uovo - dice.
Dice proprio così "Gli ho rotto l'uovo". Applaudiamo, lui ride, si rende conto di aver detto una cosa assurda, poi continua :
- Mi spalmavo il cibo per gatti sulle palle, e Felix veniva a leccarmelo via.Ok era un maschio ma non mi creava problemi ok?
Scoppia a piangere. Applaudiamo di nuovo.
Si siede.
Si alza "Il Vecchio". Sul suo bigliettino c'è scritto così. Rivolge il pezzo di carta verso di noi impugnandolo con entrambe le mani - Ciao. Sono "il vecchio".
Enfatizza su "IL".
Il Vecchio somiglia in modo sconvolgente a Lucio Dalla, stessa struttura, stessa voce, solo più alto e coi capelli corvini di media lunghezza, veri. Sull'orecchio destro pende un orecchino da bucaniere, che lo rende pacchiano il giusto.
Il Vecchio è simpatico.
"Io Sono un giocatore d'azzardo patologico. Scommettiamo che mi ammazzo se vado avanti così?"
Il Vecchio padroneggia questo humour-non-humour nero che mi affascina.
"Possiedo un negozio di dischi, ma ho ipotecato tutto. Vengo qui per sfogarmi, non chiedo aiuto, non ho voglia di smettere, ho paura, ripeto non chiedo aiuto, se volete dei vinili di buona qualità contattatemi in privato, vi do la mia e-mail: hemingway@vinilevenale.it"
Non capisco se ci è o ci fa, Il Vecchio è strano forte. Lo adoro.
Giacomo lo interrompe. Non fa commenti.
Applauso.
(continua...)
giovedì 17 novembre 2011
Sillogomania#13 - Velleità
Scriverò un libro e lo chiamerò "Amore Riciclato".
Sarà la storia d'amore tra un personaggio anomalo, che colleziona spazzatura, ed una spazzina dell'AMA.
Il tizio sono io. Potrò descriverlo, così, nel modo più dettagliato e corretto possibile.
La donna sarà incantevole e assolutamente immaginaria.
La inviterò a cena, e lei mi porterà un mazzo di fiori marci ed una scatola di cioccolatini vuota ed io la bacerò nel modo più tenero che conosco.
Pian piano libererà la casa dalla merda con cui l'ho saturata, per riempirla una volta ancora d'amore.
Mi renderà un uomo nuovo e ci sposeremo.
Lei sarà bella e saprà di pane caldo e formaggini scaduti, io la scoperò ogni giorno.
Mi ficcherò sotto la doccia più che potrò fino a pulire la pelle da ogni traccia estranea. Fino ad uccidere la cute, a privarla di ogni traccia di DNA.
Mi gratterò via ogni residuo vivo, come in GATTACA, brucerò tutto, sarò un essere asettico e mondo.
Quando saremo anziani rideremo del giorno in cui l'ho incontrata mentre rovistavo nei cassonetti di via Pietro Maffi, quelli accanto alla gelateria, e mi piscerò addosso dalle risate, ormai vinto dall'incontinenza.
Pulirà il casino e mi riempirà di baci per ridarmi forza. E io sentirò di amarla.
Un mezzo uomo morente; l'orgoglio scivolerà tra le mie dita come sabbia asciutta tra dita asciutte.
Morirà giovane, intorno ai settant'anni, che saranno ormai i nuovi cinquanta, io morirò di crepacuore qualche mese dopo; un giorno assolato d'agosto con la sua foto tra le mani. Quella in cui ride, i denti sono bianchissimi e la sua faccia è tagliata esattamente a metà.
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