Oggi giornata vintage: una sorta di Time Warp domestico.
Mi ero procurato in previsione di ciò, dal pakistano di una bancarella su viale trastevere, al modico prezzo di un euro l’una più un lauto sconto percentuale sulla quantità, un discreto numero di VHS ormai assolutamente fuori moda e/o commercio.
Organizzo spesso di queste giornate alienanti, ricche di sfizi e di stronzate anni ottanta e novanta che trovo quasi quotidianamente.
A casa ho il lettore dvd e l’home theatre per guardare i film al massimo della qualità ma ce ne sono alcuni, intere categorie cinematografiche, che con le caratteristiche tecniche (audio/video) al massimo non rendono come dovrebbero.
Come risulterebbero i film di Chaplin senza rigature e bruciature di sigaretta? Non perderebbero forse di poesia? Non sono, tutte quelle imperfezioni, personaggio e scenografia della storia? “Viaggio sulla Luna” di Georges Melies, restaurato può racchiudere in sé lo stesso romanticismo di una versione con audio da grammofono?
Lo stesso vale per gli horror di serie b , tutti questi film hanno perso di mordente con l’arrivo delle tecnologie: la computer grafica, i neri sempre più nitidi, le figure così ben definite, tutto lascia ben poco alla fantasia, che è alla base della reazione emozionale del fruitore di b-movies.
Il dubbio, l’attesa e l’immaginazione sono le basi del pathos splatter.
Tutti quei mostri tenuti su con lo sputo e il nastro adesivo (vedi Vendicatore Tossico), avevano qualcosa che tutti questi horror fighetti di adesso non hanno, o almeno io non avverto, la passione: la voglia di voler creare a tutti i costi, anche a quello di sfiorare ( e a volte oltrepassare ) il ridicolo, qualcosa di strano, di folle, di imprevedibile ed unico.
Preferisco il buon vecchio VHS con tutti i suoi difetti e sgranature.
L’horror non può non essere Weird , sennò si chiama thriller, ed è proprio un altro sport.
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